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APPRENDIMENTO DI SIGNIFICATO IN RETI COMPETITIVE
Il significato negli organismi artificiali

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L'importanza che va assumendo l'Artificial Life è legata, oltre che al suo sviluppo interno, al particolare momento scientifico che stiamo attraversando. In questi anni c'è stato un generale cambiamento di strategia in tutte le scienze, che ha portato a guardare con più interesse alla complessità, non più considerata un ostacolo da aggirare, prediligendo lo studio di situazioni ben delimitabili e semplici. Appare oggi chiaro, che molti fenomeni hanno senso proprio nella loro complessità, non possono avvenire in situazioni semplificate, sono il risultato di un numero enorme di interazioni locali e il fenomeno globale che ne risulta non è l'effetto delle parti che lo compongono, ma delle interazioni tra queste parti.

Questo tipo di fenomeni vengono definiti non-lineari, per distinguerli da quelli lineari che sono analizzabili, le cui proprietà cioè sono date dalle parti ed ha senso studiarle isolatamente l'una dalle altre. La forza della scienza è stata, finora, proprio la sua capacità di analisi, dividere un fenomeno nelle parti che lo costituiscono per poi, una volta studiato il comportamento delle varie parti, ricomporre il fenomeno generale. Ora si riconosce che molti fenomeni sfuggono a questo tipo di analisi, ciò vale soprattutto nel campo della vita. Un organismo vivente funziona in un certo modo proprio in quanto è un'unità, scomposto nelle sue parti non è più vivente ed anche analizzare le sue perti isolatamente, senza scomporlo, non permette di comprendere il comportamento generale perché quello che lo caratterizza è proprio l'interagire delle sue parti.

In realtà è solo una questione di livelli di analisi, infatti ogni fenomeno è parte di un altro più grande e può essere studiato come prodotto da processi sottostanti, a loro volta scomponibili. Si tratta di riconoscere i casi in cui ha senso parlare di fenomeni prendendoli isolatamente ed i casi in cui non ha senso, perché essenzialmente il fenomeno è prodotto delle interazioni tra le parti componenti. E' evidente che in ogni caso si ha la partecipazione di entrambi i tipi di contributi, ma caso per caso bisogna stabilire se sia più importante il contributo delle componenti, o delle interazioni tra di esse. Questo cambio di prospettiva si è avuto prima in fisica ed in chimica, da esse si è sviluppato tutto un campo di ricerche (lo studio dei fenomeni atmosferici, dei fluidi, di stati limite della materia, di reazioni chimiche oscillanti ecc.) che ha portato a guardare in modo nuovo anche alle leggi lineari, che andavano bene per molti fenomeni, ma che si rivelano essere delle eccezioni nella normale non-linearità della realtà. C'è stato quindi un ribaltamento di prospettiva per cui le eccezioni si sono rivelate essere i fenomeni lineari, prevedibili, piuttosto che la complessità ineffabile del non-lineare.

E' quindi necessario passare da un atteggiamento analitico ad uno sintetico in cui, dopo aver individuato (o ipotizzato) i semplici meccanismi che regolano le interazioni locali e da cui derivano i complessi comportamenti globali, si cerca di verificare l'ipotesi sui meccanismi locali e sull'architettura generale, simulando il fenomeno in esame. Ciò, chiaramente, è possibile solo da pochi decenni, da quando cioè è stato possibile effettuare queste simulazioni al computer. Nel campo della biologia e della psicologia, si è avuta la possibilità di sintetizzare e di simulare ancora più recentemente, perché più tardi si sono avuti gli strumenti concettuali che permettevano di fare ciò.

Le reti neurali e la vita artificiale offrono appunto questa possibilità. Grazie a questi nuovi strumenti, in psicologia è possibile simulare il comportamento di gruppi di neuroni e testare modelli di apprendimento e di memoria confrontandoli con quelli riscontrati nei soggetti umani. Ora ci si può chiedere in modo meno vago in cosa consista essenzialmente la cognizione, come si può passare da forme elementari di generazione del comportamento ad un pensiero più complesso così come lo conosciamo ed anche rispondere in maniera più completa a questioni intorno al significato.

Per quello che ci riguarda, le domande a cui abbiamo tentato di rispondere sono: come nasce il significato?, che cos'è?, come si sviluppa?

Nella biologia, per la prima volta, ha senso chiedersi anche se la vita è possibile in sistemi che non siano basati sul carbonio e sui composti organici come li conosciamo. Ora, quindi, ci si può chiedere in modo nuovo, che cos'è la vita e cosa è essenziale ad essa. Forse il pensiero può esistere solo in organismi vivi, ma forse possono essere considerati vivi anche organismi artificiali capaci di muoversi autonomamente nell'ambiente, di perseguire i propri scopi, di apprendere dall'esperienza.

Il pensiero è qualcosa di globale, che coinvolge tutto l'individuo e se ne perde il senso quando si scompone, ma proprio per questo potrebbe essere simulato in organismi sintetici dotati di corpo, mente e capaci di interagire con l'ambiente che li circonda.

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