MECCANICA

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Innanzitutto chiediamoci perché dobbiamo avventurarci in una impresa così impervia quale la progettazione di una coppia di ruote dentate. I motivi sono molteplici, probabilmente vorrete prendere un bel voto nel prossimo compito in classe, forse avete anche la speranza di riuscire a fare una discreta prova scritta all'esame di maturità... quale che sia il nobile motivo che vi spingerà nella vita a questa dura scelta queste poche righe cercheranno di darvi un minimo aiuto.

Come iniziare? Quale che sia il modo in cui la frittella vi viene presentata lo scopo ultimo di una coppia di ruote dentate è sempre quello di trasmettere una potenza, o se volete una coppia. Non sapete cosa significa trasmettere una potenza o una coppia? Bene... anzi male, andate fino al parco della vittoria senza passare dal via.

Una potenza viene fornita generalmente da un motore, sia esso elettrico a combustione interna, idraulico, etc... Generalmente il nostro motore avrà una determinata velocità di rotazione e a questo motore, in qualche modo che a noi per il momento non interessa, è collegato un albero che ruota. Da qualche parte su quest'albero si trova una delle due ruote dentate della nostra coppia di ruote, l'altra si trova molto, ma molto vicino, su un altro albero che ruota o un pò più lento o un pò più veloce... da questa ambiguità nascono i cosiddetti riduttori e moltiplicatori. Nei riduttori la ruota che è collegata all'albero motore ha un numero di denti inferiore di quella montata sull'albero condotto, il quale ruoterà più lentamente di quello motore, viceversa nel caso dei moltiplicatori.

Poiché esiste una chiara relazione matematica tra la Potenza P, il momento motore M e la velocità di rotazione w data da è ovvio che (poiché si suppone che il motore eroghi una potenza costante, mentre sappiamo che la velocità di rotazione dei due alberi è diversa) risultadiverso il momento torcente tra albero motore ad albero condotto.
Questa relazione assume significato nel momento in cui si assegnano alle grandezze in questione le unità di misura appropriate. E' infatti è possibile che le grandezze in questione vengano misurate con unità che possono essere le più disparate per cui è necessario prestare un minimo di attenzione quando si vanno a sostituire i valori numerici nelle espressioni letterali. La cosa migliore da fare sarebbe usare le unità del S.I., ovvero potenza in [Watt], momento torcente in [Nm] e la velocità angolare in [rad/sec] . Qualora, come spesso accade, le grandezze in oggetto vengano fornite con unità di misura differenti sarebbe opportuno convertirle in unita del S.I.

Es: se la velocità di rotazione è espressa in giri al minuto, solitamente indicati con la lettera n, è possibile trasformarla nella unità S.I. tramite la relazione:. Occorre prestare attenzione all'unità di misura della potenza, molto spesso infatti si utilizzano i kW, che ovviamente corrispondono a 1000 watt.

Fatta questa doverosa premessa siamo in linea di massima in grado di calcolare il momento sull'albero motore e il momento sull'albero condotto una volta note la potenza da trasmettere e le velocità dei due alberi. E` però opportuno precisare che la potenza che deve essere utilizzata nel dimensionamento non è in generale la cosiddetta potenza di targa del motore, ma la potenza di calcolo che tiene conto del tipo di utilizzo che si intende fare della nostra coppia di ruote dentate. Per ottenere la potenza di calcolo occorre moltiplicare la potenza di targa per un coefficiente noto come fattore di servizio fs, valore reperibile sulle tabelle nei manuali specializzati e non, che dipende dal tipo di servizio a cui è sottoposta la coppia di ruote, dal tipo di utilizzatore, etc.

Per gli amanti delle tabelle viene di seguito riportata una tabella con alcuni valori del coefficiente di servizio

Tipo di servizio

durata del pieno carico normale

 

Breve

Lunga

Servizio Intermittente

Servizio Normale

Servizio continuo

Servizio Intermittente

Servizio Normale

Servizio continuo

senza sovraccarico o con sovraccarico breve e saltuario

0,5÷,7

0,8÷,9

1

0,7÷0,8

1÷1,1

1,2÷1,5

con sovraccarico del 25-100-200% breve e frequente

-

-

-

0,8÷1,5

1,1÷2

1,6÷2,5

con sovraccarico del 25-100-200% non breve o assai frequente

-

-

-

0,9÷2

1,2÷3

1,8÷4

Come si può vedere la potenza di targa può aumentare sino a 4 volte se il funzionamento presenta sovraccarichi frequenti ed elevati ed il servizio è continuo (ca. 20÷24 ore giornaliere).

Le ruote dentate, come è noto, vengono proporzionate in base a un modulo unificato: due ruote aventi lo stesso modulo possono (in linea di massima) ingranare tra di loro, mentre due ruote aventi moduli diversi non possono. Il calcolo del modulo può essere effettuato seguendo due percorsi diversi ma al tempo stesso legati tra di loro. Chiameremo calcolo a resistenza il primo e calcolo ad usura il secondo. Entrambi i metodi di calcolo devono essere usati, l'ordine da seguire dipende dal tipo di materiale scelto, se si tratta di un materiale di cui sono garantite le caratteristiche di resistenza si effettuerà un proporzionamento a usura e una successiva verifica a resistenza, nel caso di materiali induriti superficialmente si può supporre che la durezza superficiale del dente garantisca la resistenza del dente, per cui il proporzionamento si farà utilizzando il calcolo a resistenza per poi verificare a usura.

Le due tabelle seguenti elencano le caratteristiche dei materiali da usare per la costruzione delle ruote dentate, la prima relativa ai materiali da progettare a usura, la seconda per i materiali da progettare a resistenza.

Materiali per ruote dentate, dimensionamento a usura:

Materiale

sr

HB

Pam

sam

Ghise grigie

 

UNI G25

245

220

460

50

Ghise sferoidali

 

UNI G20

195

205

410

40

UNI GS 55/2

540

190÷250

440÷530

110

ASTM 60

740÷880

270÷350

560÷660

145

Acciai in getti

 

UNI Fe 52

510

145

330

100

Acciai da fucinare

 

UNI Fe 50

490÷590

150

390

130

UNI Fe 60

590÷680

175

430

145

Acciai da bonifica

       

UNI C40

700÷840

220

490

155

UNI C50

760÷900

245

530

175

UNI 38 NiCrMo 4

980÷1130

300

650

225

UNI 40 NiCrMo 7

1030÷1180

330

710

235

Materiali da progettare a resistenza:

Materiale

sr

HV

Pam

sam

Acciai da tempra a induzione

 

UNI C48

760÷900

670÷760

1250÷1350

175÷215

UNI 40 Ni Cr Mo 4

980÷1130

630÷720

1200÷1300

215÷265

Acciai da cementazione

 

UNI 16 Cr Ni 4

1080÷1420

670÷760

1200÷1300

215÷265

UNI 20 Cr Ni 4

1230÷1570

720÷810

1300÷1400

245÷295

UNI 18 Ni Cr Mo 5

1230÷1520

720÷810

1300÷1400

245÷295

Acciai da nitrurazione

 

UNI 42 Cr Al Mo 7

930÷1080

850

1200÷1300

215÷265

UNI 38 Cr Al Mo 7

930÷1080

1000

1200÷1300

215÷265

La formula consigliata dal manuale di meccanica per il progetto a usura è

dove le grandezze che compaiono nella formula hanno il seguente significato:

M1 : Momento sull'albero motore [N*mm]

C : coefficiente tabellato che dipende dal numero di denti del pignone e dal rapporto di trasmissione

fv : fattore di velocità, tiene conto dell'aumento della sollecitazione dovuto alla velocità periferica

pamm : pressione ammissibile del materiale ricavata da tabella

l : rapporto tra larghezza della ruota dentata e modulo, questo valore dipende dal tipo di costruzione e assume dei valori che possono essere ricavati da una apposita tabella

Di seguito si riportano le tabelle da usare con la formula in questione.

Rapporto di ingranaggio z2/z1

Z1

Ingranaggio esterno

Pignone / dentiera

Ingranaggio interno

1

1.33

2

4

4

2

14

17.3

16.9

16.4

15.8

15.1

------

-----

16

15.6

15.2

14.7

14.1

13.4

-----

----

18

14.3

14.0

13.4

12.9

12.1

11.3

----

20

13.3

12.9

12.4

11.8

11.2

10.3

9.2

22

12.4

12.0

11.6

11.0

10.3

9.6

8.5

25

11.3

11.0

10.6

10.0

9.4

8.6

7.6

28

10.6

10.2

9.7

9.3

8.7

7.9

7.0

32

9.6

9.3

8.9

8.4

7.8

7.2

6.4

36

8.9

8.6

8.2

7.7

7.2

6.6

5.8

40

8.3

8.0

7.6

7.2

6.7

6.1

5.4

50

7.1

6.8

6.5

6.2

5.8

5.3

4.6

60

6.3

6.1

5.8

5.5

5.1

4.7

4.1

I valori del coefficiente C dipendono quindi dal numero di denti del pignone e dal rapporto di trasmissione, ovviamente capiterà sempre di dover scegliere un coefficiente per un numero di denti e per un rapporto di trasmissione non presenti in tabella, in questo caso non infrequente si può senza problema interpolare linearmente tra i due valori più vicini. Pare che interpolare linearmente non sia lo sport preferito dagli studenti, ma con un esempio forse sarà possibile ridurre la difficoltà dell'operazione.

Supponiamo di avere come numero di denti z1 = 27 e rapporto di trasmissione i = 3, i valori da scegliere dalla tabella dovranno essere compresi tra:

x1 = 25 , y1 = 10.6
x2 = 28, y2 = 9,7

per la prima interpolazione al valore xd = 27 e rapporto di trasmissione i= 2.

Per la seconda interpolazione scegliamo tra: sempre per xd = 27 ma con rapporto di trasmissione i = 4

x1 = 25 , y1 = 10.6
x2 = 28, y2 = 9.3

Graficamente è possibile rappresentare i due punti in un piano cartesiano tracciando successivamente il segmento che li congiunge dall'analisi del grafico è possibile ricavare la seguente espressione: (vedere sul testo di matematica la voce equazione di una retta che passa per due punti, oppure scrivere la relazione di proporzionalità tra i due triangoli che si possono individuare nella figura)

sostituendo i valori numerici otteniamo :

per la prima interpolazione yd = 9,73 con xd 27 per i = 2

per la seconda interpolazione yd = 9.53 xd = 27 per i = 4

A questo punto la parte di tabella che ci interessa ha una nuova riga

 

2

3

4

25

10,6

 

10,0

27

10,00

 

9,53

28

9,7

 

9,3

ora con la stessa formula interpoliamo trai i punti di coordinate

x1 = 2 , y1 = 10.0

x2 = 4, y2 = 9.53

e otteniamo i valori desiderati yd = 9.765 xd = 3 per z1 = 27

in questo modo si completa la tabella col valore cercato:

 

2

3

4

25

0,4

 

0,4

27

10,0

9,765

0,4

28

0,4

 

0,4

La scelta del numero di denti da assegnare al pignone, necessaria per poter calcolare il coefficiente C deve essere preceduta da alcune brevi considerazioni:

a) scegliere un numero di denti Z1 superiore a quello minimo ricavabile dalle apposite tabelle

b) il numero di denti Z1 fermo restando l'assunto del punto a) dovrà essere tanto più basso quanto più esistono problemi di ingombro

c) se non esistono problemi di ingombro è opportuno scegliere un numero Z1 tanto più grande quanto maggiore sarà la velocità di rotazione

d) quando possibile scegliere un numero di denti per la ruota che non sia un esatto multiplo della condotta (per evitare deformazioni dovute al fatto che sono sempre gli stessi denti a ingranare tra loro), l'ideale sarebbe che Z1 e Z2 fossero primi tra loro

Dalla seguente tabella è possibile ricavare il numero minimo pratico di denti per il pignone:

Numero minimo di denti per il pignone

Rapporto di ingranaggio

Angolo di pressione a=20°

Angolo di pressione a=15°

5

14

23

2.5

13

21

1.67

12

20

1.25

11

19

1

11

18

Una breve considerazione sul coefficiente l, che come detto rappresenta il rapporto b/m tra larghezza ruota e modulo della stessa, questo viene scelto in fase di progetto secondo i criteri che sono esposti nella tabella seguente, tenendo conto che l può essere tanto più grande quanto maggiore sarà la rigidità dei supporti e dei cuscinetti.

Larghezza degli ingranaggi

Tipo di costruzione

l=b/m

supporti su telai di ordinaria carpenteria, montaggi a sbalzo o comunque poco rigidi

10÷15

supporti in scatola e casi analoghi

20÷25

cuscinetti di esecuzione molto accurata, supporti e alberi rigidi

25÷30

Premesse queste brevi (si fa per dire) note occorre prendere in considerazione il fattore di velocità, si tratta di un coefficiente che tiene conto degli effetti dinamici di sovraccarico, che traggono origine dalle imperfezioni geometriche della dentatura e che si accentuano con la velocità periferica elevata. Anche questo coefficiente (tanto per cambiare) si trova tabellato in funzione della velocità periferica, della precisione della ruota e dello stato di indurimento superficiale.

Fattore di velocità fv

 

dentature precise o correnti rodate

dentature correnti

velocità periferica

non indurite

indurite

 

0.5

0.75

0.92

0.54

1

0.63

0.87

0.46

2

0.59

0.82

0.43

5

0.55

0.75

0.40

10

0.50

0.65

------

valori simili (non uguali) possono ottenersi tramite formule empiriche reperibili sui manuali tecnici del tipo: fv = 0.85 - 0.013v, per ruote precise non indurite, oppure fv = 0.65 - 0.002v per dentature correnti

E` evidente che non è possibile conoscere la velocità periferica, e quindi il fattore fv se prima non si conosce il diametro della ruota, cosa impossibile prima di averne calcolato il modulo, per questo motivo il calcolo della ruota deve avvenire per tentativi, supponendo un opportuno valore iniziale del coefficiente fv che dovrà poi essere verificato con un calcolo iterativo (quelli che non conoscono il significato della parola iterativo possono a questo punto prendersi un piccolo break e fare una passeggiata fino alla biblioteca comunale dove potranno con comodo consultare i migliori dizionari della lingua italiana).

Dal primo calcolo si ottiene quindi un valore m del modulo, che dovrà essere arrotondato al valore unificato più vicino. Con questo primo valore si calcola il diametro primitivo:

nota la velocità angolare w [rad/s] è possibile risalire alla velocità periferica


naturalmente si otterrà il risultato in metri al secondo solo se si avrà la accortezza di trasformare il valore del raggio da millimetri a metri.

Noto questo primo valore di v si può ora calcolare il fattore di velocità fv e ricalcolare il modulo. Se il valore (unificato) ottenuto coincide con quello precedente si può procedere al calcolo di verifica, in caso contrario si procede a un altro tentativo ricalcolando m. dp, v.

Il calcolo di verifica deve essere effettuato valutando l'altra sollecitazione (quella non considerata nel primo calcolo) per cui, nello specifico, utilizzando la formula per il calcolo a resistenza:

In questo caso, trattandosi di una verifica, non è più necessario calcolare il fattore fv per tentativi, il valore ottenuto durante il calcolo di progetto sarà già il valore da usare. Il coefficiente G è tabellato in funzione del numero di denti del pignone:

Coefficiente G per ruote normali

z

G

z

G

z

G

z

G

14

0,71

25

0,54

50

0,40

-400

0,19

16

0,67

38

0,51

70

0,36

-200

0,24

18

0,63

32

0,48

100

0,32

-100

0,30

20

0,60

36

0,46

200

0,25

-70

0,34

22

0,57

40

0,44

400

0,23

-50

0,37

Per i materiali della tabella relativa ai materiali da indurimento superficiale si segue un procedimento analogo, ma il modulo di progetto viene calcolato utilizzando la formula col coefficiente G (ferme restando tutte le considerazioni precedenti) per poi eseguire la verifica utilizzando la formula con C.

E' importante notare che il modulo su cui si basa il proporzionamento delle ruote dentate è una grandezza unificata, i cui valori si possono ricavare dalla tabella seguente:

Tabella dei moduli unificati:

Preferire

1

1,25

1,50

2

2,50

3

4

5

6

8

10

12

16

20

Ammessi

1,125

1,375

1,75

2,25

 

3,50

 

4,50

5,50

7

9

11

14

18

Evitare

         

3,25

3,75

 

6,50

         

 

Ruote a denti elicoidali
In queste ruote il dente ha un imbocco prolungato, così che è maggiore il numero delle coppie di denti simultaneamente in presa. Sono pertanto adatte a ingranaggi veloci e silenziosi. Si chiama angolo d'elica b l'angolo formato dall'asse del dente con la generatrice del cilindro primitivo. Si assume b = 15°÷ 30° per dentature di piccola larghezza; Per dentature più larghe b = 5°÷15°. (Si sceglieranno angoli inferiori (10°) per ruote lente e maggiori (45°) per ruote velocissime.

Si distingue il modulo trasversale mt = d/z dal modulo normale mt = mn cos b . L'altezza del dente è proporzionata in base a mn

L'interasse è:

II numero ideale di denti è:

Il numero di denti minimo scende a 16, 14, Il con b = 10° 20°, 30° rispettivamente an = 20°)

Detta la componente periferica utile della spinta sui denti, la componente assiale è .

Il modulo si ricava con la formula delle ruote a denti diritti, salvo che al posto di C si pone il coefficiente Cel = 0,88 C (per b = 15°) Cel, = 0,83 C (per b = 30°) per ruote di ottima precisione.

Se le ruote hanno denti induriti, si calcola il numero di denti ideale ; si legge il corrispondente valore di G e lo si sostituisce.
Per le ruote di ottima precisione   con Gel = 0,93 G per b = 15°: Gel = 1,04 G per b = 30°
I valori di Cel, e di Gel vanno moltiplicati per 1,05÷ 1,10 se le ruote sono di costruzione meno precisa.

Le ruote bielicoidali, dei moderni riduttori, hanno la corona divisa in due metà con denti di opposte inclinazioni. É così compensata la spinta assiale. L'intera fascia dentata ha una larghezza b = 4 0 mn ÷ 80 mn per riduttori di piccola e media potenza; 80 mn ÷ 200 mn. per elevate potenze e accuratissima esecuzione.