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Galileo Galilei

TRATTATO DI FORTIFICAZIONE


DIVERSI ESSEMPI D'ACCOMMODARE I CORPI DI DIFESA
SECONDO LE DIVERSITÀ DE' SITI.

Considerando quanto abbiano grande forza gli essempi sensati in persuadere e dichiarare i pensieri dell'animo, abbiamo determinato, per dar maggior lume dell'intenzione nostra, recare innanzi a gli occhi diversi disegni de' luoghi fortificati.

Figura 49E prima, la seguente pianta ABCDEF sarà d'una terra in campagna aperta, la quale, avendo il recinto antico, vogliamo fortificar secondo l'uso moderno. E però è bisognato sopra le cortine vecchie mettere baluardi; ed in qualche luogo si sono messi cavallieri, dove gli spazii dall'uno all'altro baluardo venivano troppo lunghi, attesoché, rispetto alle cortine vecchie, è bisognato fare i corpi di difesa minori e più vicini che in un altro; come quelli della cortina AB. Con tutto ciò dal fianco dell'uno al fianco dell'altro sarà circa 400 braccia. E perché nella pianta E non era possibile sopra le cortine FE e DE formar baluardo che acutissimo non venisse, è stato di necessità ritirarsi con i fianchi in dentro, come si vede il fianco G ed il fianco H, e tirare la cortina GR, e la cortina HK, quali nei punti R, K si congiungono con le cortine vecchie; e perché nel punto R e nel punto K fanno reflessione in fuori, vi facciamo sopra dui cavallieri grandi, acciò, se mai quel baluardo venisse tagliato e preso da' nimici, questi non ve li lascino stare: ed in questa maniera, con bellissima invenzione, e con poca mutazione delle due cortine vecchie RE, KE nelle due nuove RG, KH, viene accommodato il tutto. Nel resto tutte le cannoniere fanno quello s'è detto nella fabrica del baluardo, strisciando e ficcando nelle faccie e nella contrascarpa. Il terrapieno viene a torno con braccia 40 di lunghezza, e con altrettanta i cavallieri segnati N. E perché simili fabriche antiche hanno intorno intorno molte torri, quelle che saranno troppo vicine a i fianchi bisogna levarle, come nella figura quelle che sono segnate Q. Nel fare i terrapieni s'avvertirà di mettervi de' legnami, acciò che non lascino così subito aggravare le mura, ma vadino assodandosi a poco a poco.

Nella pianta passata, per essere ella in piano libero ed ispedito, non fu difficile l'accomodar i corpi di difesa, non vi essendo cosa altra di singolare, che d'accommodare il baluardo in quella punta acuta. Ma nella seguente,

 Figura 50

se bene anco ella è in sito piano, ha non di meno a torno dui luoghi bassi, quali è di necessità scoprire, come si vede uno di essi con le due punte A, B, e l'altro con baluardi C, D, E (ed avvertiscasi per intelligenza della passata e delle seguenti figure, che quello che si vede segnato di nero dimostra la muraglia antica, e le delineazioni rosse (3) sono i corpi di difesa fatti di nuovo ed accommodati sul vecchio): e per fare migliore effetto s'è venuto in fuori, nella seguente figura, con il cavaliero F, al quale non accaderà dare più una ch'un'altra forma, sendo compreso in mezo a due baluardi. La punta G della cortina vecchia, essendo troppo acuta, fa sì che si lasci la reflessione, e, tirato dall'angolo G all'angolo E la fortificazione nuova, si va a scoprire i luoghi bassi più commodamente col baluardo C, e si forma l'altro baluardo H sopra miglior angolo.

Già di sopra si disse, che dentro allo spazio di mille passi intorno alla terra si deve, fra le altre cose, avere considerazione a i luoghi rilevati. Imperò la seguente pianta

Figura 51

ne mostra una terra, quale abbia vicino un luogo rilevato, non già tale che superi la muraglia di altezza, ma che, facendovi i nemici qualche cavalliero, facilmente dominerebbono dentro, e principalmente potrebbono scortinare la cortina AB dal punto C, e la EF dal punto D. E perché, per la molta vicinanza, chi se ne volesse discostare, sarebbe di bisogno ritirarsi almeno sino alla linea GH, riducendo la piazza in troppo breve forma, però sarà miglior partito andare a pigliare quel luogo rilevato con la fortificazione BIKLE.

Ma quando i monti e luoghi rilevati superassino di molto la muraglia, né si potesse andare a pigliare, perché fossero molti, l'uno appresso l'altro, che si seguitassero come nella sottoposta figura

Figura 52

si scorge; in simil caso, o bisogna del tutto tralasciare tale fortificazione, o vero, potendo, ritirarsi ed allontanarsi tanto, che si sfugga l'offesa del monte: come si vede nella figura per la ritirata ABCD, con il cavalliero a cavallo nell'angolo della reflessione, tra i due baluardi di mezo.

Quelli siti, i quali sono traversati da un fiume che gli divide per il mezzo, si fortificheranno nell'entrata e nell'uscita del fiume, come ci mostra la sottoposta figura.

Figura 53

Cioè, che se il fiume sarà tanto largo, che dall'una all'altra ripa non si possa far batteria, basterà fortificarlo con due mezzi baluardi, i quali assicurino le parti verso terra, come si vede nelle piante A, B; avvertendo che le due fronti CD, EF siano in maniera situate, che non possino essere scoperte di terra dalle medesime parti dove sono poste. Ma quando la strettezza del fiume non togliesse il poter far batteria dall'una all'altra sponda, sarà necessario fortificare la sua bocca con baluardi intieri, come dalle due piante I, K si può comprendere.

La seguente pianta

Figura 54

ci rappresenta e dimostra il modo del fortificare i siti posti dentro a stagni, laghi, o ancora dentro a qualche seno di mare. Dove è d'avvertirsi, che rimanendo fuori del recinto qualche spazio di terra ferma, dove potesse sbarcare moltitudine di soldati, si fortificherà con baluardi ed altri corpi di difesa, li quali sporghino in fuori, come si vede nella pianta X: ma nel restante del recinto, che arrivasse sopra le acque, basterà che siano fatti cavallieri sopra li angoli, i quali signoreggino le acque circonvicine, come ne mostrano le piante segnate C. Farassi oltre a ciò, secondo la distanza di 400 o 500 braccia, una palificata che circondi tutta la fortezza, ficcando i pali solamente tanto che venghino ricoperti dalle acque, onde alle navi ed altre barche sia tolto il potersi approssimare alla terra. Lascierannosi bene alcune bocche, le quali conduchino a i seni segnati A, che saranno come porti delle barche amiche; ma però ed essi e l'entrate si circonderanno con palificate simili, lasciandovi a canto terra alcuni passi aperti, per li quali possano, per loro commodità, traghettarsi le barche dall'uno all'altro seno: ed essendo detti seni incurvati indentro, verranno assicurati in parte da i venti, e benissimo fiancheggiati dalle cortine. I canali poi e bocche che conducono a i porti, per sicurtà delle barche che vi alloggiano e di tutta la terra, si sbarreranno ed attraverseranno la notte con catene di ferro, le quali proibiranno il transito alle barche nimiche.

Nel numero de' siti da fortificarsi sono posti i porti di mare, ne' quali ricoverandosi gran quantità di legni, fa di mestiero assicurargli: il che si farà col fortificar la bocca ed entrata del porto. Ma prima è da considerarsi al sito e natura di detto porto, e se vi è altezza d'acqua sufficiente per il transito delle navi: avvertendo che quelli, che sono fatti naturalmente, saranno sempre migliori che i fatti artificiosamente; perché non mai s'alzeranno le muraglie di maniera, che qualche parte del porto non resti esposta a qualche traversia, ma il porto naturale dall'altezza de' monti e scogli circonvicini viene molto meglio ricoperto. Ma, o sia fatto per arte o per natura, bisogna universalmente considerare, che tutte quelle bocche, per le quali entrano per linea dritta venti, essendo esposte ad essi, faranno traversia, e saranno pericolose: oltre che molte volte simili traversie riempiono di rena la bocca e tutto il porto ancora; e ciò fanno alcuni venti più ed altri meno, e più in un luogo ch'in un altro. E per questo bisogna procedere con molta considerazione, e tanto più essendo che simili muraglie sono di grandissima spesa, né si possono, fatte che siano, più rimutare.

Dato dunque che s'abbia qualche ricetto naturalmente fatto, grande e profondo a bastanza, s'avvertirà se l'entrata è troppo larga, perché, sendo, tale, sarà forza restringerla. Per il che fare, si porrà nel mezo di essa la bussola, e si considererà quali sieno i venti che drittamente l'imboccano. Come, per essempio, aviamo la seguente figura,

Figura 55

dove si vede il ricetto ABCDE, la cui bocca AE è larga braccia 1500, per il che dentro non ci possono stare legni sicuri da venti e traversie; ed essendo luogo opportuno e capace, è necessario accommodarlo. E per serrare ed assicurare la bocca, si troverà prima, come s'è detto, col mezo della bussola posta tra 'l punto A ed E, a quali venti è esposta: dove si vede che il vento ostro per linea dritta l'imbocca, e per ciò più di tutti gli altri molesta questo porto; e però movendo dal punto A verso E un muro, lasciando tra l'estremità F e la terra E spazio ragionevole per l'entrata delle navi, chiaro è che il vento ostro e libeccio non potranno più nuocere come prima, trovando l'intoppo del muro. Niente di meno per tutte le dritture che sono paralelle a' due venti sopradetti potrà venire molestata l'entrata; onde sarà necessario restringerla ancora più con l'altra traversa HIK, lasciando li spazii FH, KE per il transito delle navi. E perché la bocca FH sarebbe imboccata dal vento di ponente ZY, s'è fatta l'altra traversa OQ: e tutto questo per sicurtà contra alla forza de' venti e dell'onde.

Ma per assicurarsi dall'invasione de' nemici, fa di mestiero che fortifichiamo con corpi di difesa l'entrata del porto: il che potremo fare con fortificare il molo segnato, nella seguente figura,

Figura 56

ABCD; o vero, senza tale fortificazione, col fare li due forti in terra ferma segnati E, F, quali, come si vede, mettono in mezzo l'entrata del porto. Volendo fortificare il molo, si farà in prima largo 35 o 40 braccia, armandolo e dall'una e dall'altra parte, come si scorge nella figura, con baluardi. Vero è che dalla parte del mare, sendo il molo AB fiancheggiato dall'altro CD, basterà fare un solo corpo di difesa verso terra. Ma perché ci sarà di bisogno aver luogo dove possino abitare quelli soldati che staranno alla guardia di detto porto, sarà necessario fare la fortezza E, dove alloggi tal presidio, la quale servirà ancora per difesa dell'offese che venissero per terra. E non volendo fortificare il molo, si farà dall'altra parte di terra il forte F: quali, mettendo in mezo la bocca del porto, la renderanno sicura. Abbiamo fatto le due fortezze E, F di forma così irregolare, acciò si vegga il modo dell'andarsi accommodando alla qualità del sito, e come molte volte si viene forzati a far corpi di difesa più grandi e più piccoli, intieri ed imperfetti, secondo che 'l sito comporta e ne è capace.

Accade alcuna volta, che intorno ad una terra sproveduta e non fortificata, improvisamente sopragiunge un essercito, dal quale, per la sua debolezza, non può lungamente difendersi; e per essere circondata dal nemico, non si può uscir fuori a fortificarla. Però in simile accidente bisogna che pensiamo al meglio che far si possi, che sarà di fortificarla per di dentro; come si mostrerà per la seguente figura.

Figura 57

E prima, non ci potrà essere proibito il fare que' corpi di difesa, che non escano fuori della muraglia, come sono cavallieri e piatte forme rovescie; però si sono fatte nelle reflessioni ed angoli per l'indentro le piatte forme segnate D, G, L, M. Nelli altri luoghi, dove sono angoli per l'infuori, dandoci tempo il nemico, faremo le ritirate di dentro, con li suoi fianchi e baluardi, come si vede in NABC. Ma quando non si avesse tempo, e che i nemici cominciassero a battere qualche cortina, si ricorrerà ad altro rimedio più espedito, facendo dalla parte di dentro i fossi OP, QR; e la terra, che di essi si caverà, si getterà dalle bande, facendo due argini grossi dieci o dodici braccia, ed alti il più che si potrà, dandoli, al meglio che sarà possibile, forma di corpi di difesa, come si vede per le figure EP, OF, RS, QT; e sopra questi argini, per difesa de' fossi, si terranno artiglierie, e, non ne avendo, archibusoni a posta, ed archibusieri ordinarii: e queste saranno le difese per fianco, mettendo poi per fronte li uomini armati di picca.


Nota 3: La nostra figura, in bianco e nero, evidenzia come più sottili le linee rosse citate da Galileo [Nota per l'edizione elettronica Manuzio]


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