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TRATTATO DI FORTIFICAZIONE
    
QUAL SIA L'OFFIZIO DELL'ARCHITETTO
Dalle quattro prime offese è offizio dell'architetto il fare che la fortezza venga assicurata: però nell'ordinare le nostre fortificazioni avremo sempre inanzi a gli occhi, come scopo principale, l'assicurarsi dalle batterie, dalle scalate, dalla zappa e dalle mine. E sì come la maggior parte delle offese vengono dalle artiglierie, così dalle medesime verranno le principali difese.
Però 
    per generalissimo precetto e per regola invariabile terremo il fare che tutte 
    le parti della nostra fortezza scambievolmente si vegghino e difendino, né 
    sia in loro luogo ancor che minimo, dove l'inimico potesse stare senza esser 
    offeso: perché, quando potesse pure un solo soldato stare senza offesa sotto 
    a qualche parte della muraglia, comincierebbe ad aprirla; e fatta una buca, 
    dove potessero lavorar due, a poco a poco l'allargherebbono per 4, 6, 10 o 
    20, e finalmente la tirerebbono a rovina. Bisogna adunque che una parte della 
    muraglia vegga l'altra e la difenda; il che non può fare una linea retta, 
    ma fa di mestiero che siano due, le quali si riflettino e faccino l'angolo 
    l'una sopra l'altra: come nella presente figura  si vede, dove la linea 
    AB, facendo angolo con la BC, la vede e difende in tutte le 
    sue parti, e dalla medesima viene difesa. E questa scambievole difensione 
    si dimanda fiancheggiare o far fianco: e così diremo la linea 
    AB far fianco alla BC, e per l'opposito la BC fiancheggiare 
    la AB. 
E 
    con simil modo di linee riflesse si potranno circondare le città e fortezze; 
    come si vede nella seconda figura ABCDEFGHIK , nella quale non resta 
    parte alcuna indifesa. Ma perché, mediante il ripiegarsi che fanno le linee 
    in dentro, con grande lunghezza di muraglia, e per conseguenza con molta spesa, 
    si circonda poca piazza, si deve sfuggire tal modo di fortificare e circondare 
    tutta una fortezza con simili fianchi; e trovar modo di accommodare sopra 
    angoli esteriori o linee diritte altri modi di fianchi, come co 'l progresso 
    dichiareremo.
Quando sarà circondata una piazza di cortine, che non si riflettino in dentro, ma faccino li angoli per l'infuori, e che, per conseguenza, non possino l'una l'altra difendersi, non si potendo ancora difendere una cortina diritta da per sé stessa, sarà di bisogno ritrovare ed ordinare una maniera di fianchi, che le scuopra e difenda. E questo che siamo per dir ora deve esser attentamente avvertito, perché è il principale fondamento e ragione di tutta la fortificazione.
Supponiamo 
    dunque una terra esser circondata di cortine che si ripieghino e faccino angolo 
    all'infuori, due delle quali siano nell'infrascritto essempio   secondo 
    le linee BAC. E perché la cortina AB non può da per sé stessa 
    difendersi, né è difesa da altre, bisogna uscire infuori con una muraglia 
    secondo la linea DE, dalla quale verranno vedute e difese tutte le 
    parti della cortina DB; e così di sopra la muraglia DE tenendosi 
    artiglieria, si potrà difendere la cortina DB. E perché per esser l'artiglieria 
    strumento, il quale, per la sua grandezza e per lo stornare che fa quando 
    si scarica, non può adoperarsi in ogni breve spazio, però fa di mestiero che 
    la muraglia DE, quale dimanderemo fianco della cortina DB, 
    sia tanto lontana dall'angolo A, che vi resti spazio capace per l'uso 
    delle artiglierie. Sia dunque tale spazio quello che si vede racchiuso dentro 
    le linee EGHD, il qual domanderemo piazza da basso. Ecco dunque 
    ritrovata di già la necessità di fare le piazze da basso.
Ma perché bisogna pensare di potere tenere nelle piazze l'artiglierie di maniera che non possino dal nimico esser offese, ed il lasciarle nella piazza così scoperte sarebbe molto pericoloso, è stato conosciuto necessario l'armare e ricoprire con una fortissima e saldissima muraglia le dette piazze, la quale s'inalzi ancora tanto, che togli di vista al nimico l'artiglierie: e però, spingendosi avanti secondo la drittura DE nel punto F, si è fatto di grossa muraglia il sodo EFNG, che doppo è stato dimandato spalla. E così abbiamo la cagione, perché il fianco si distingue in piazza ed in spalla. E quello che si è fatto sopra la cortina AB, intendasi ancora, per la medesima ragione, fatto sopra la cortina AC; cioè la piazza KILM, e la spalla MSOL.
Resta finalmente che, per fare il corpo di difesa perfetto, serriamo la figura, congiungendo l'una spalla all'altra: il che si potrebbe fare tirando per linea diritta, dall'una all'altra, la muratura NPO, o vero in arco secondo la linea NQO. Ma né l'uno né l'altro di questi due modi manca d'imperfezione; attesoché le dette due linee restariano senza difesa, non sendo da i fianchi opposti B, C, né da altro luogo, vedute. Però si chiuderà il corpo di difesa con le due linee rette FR, SR, ordinandole in maniera, che almeno da i punti B, C, dove saranno due altri fianchi, venghino scoperte e difese. E tali due linee si dimanderanno faccie o fronti del corpo di difesa.
Concludiamo dunque: ogni corpo di difesa, il quale deve fiancheggiare una cortina, per il discorso fatto, deve esser composto di quattro linee, cioè di due fianchi e due faccie.